La presenza di un topo domestico in casa può essere davvero problematica, innanzitutto per ragioni igienico sanitarie!
Il topo domestico (Mus musculus) è un roditore della famiglia dei Muridi assai diffuso nei luoghi antropizzati pur passando spesso inosservato grazie alle sue dimensioni ridotte, all’abitudine di uscire soprattutto nelle ore serali, al suo grande opportunismo e all’adattabilità in ogni situazione. 
Può veicolare artropodi ectoparassiti attraverso il pelo come pulci, zecche, pidocchi e acari nonché malattie infettive come leptospirosi o salmonellosi.
Il topo domestico ha un mantello bruno – grigiastro nella porzione superiore e grigio più chiaro nella parte inferiore, è lungo circa 15 centimetri con una coda compresa fra gli 8 e gli 11 centrimetri. Tali dimensioni, decisamente inferiori rispetto a quelle dei ratti, lo rendono molto abile nell’entrare nelle abitazioni tramite spiragli, fessure, tubature ed interstizi delle porte. Si possono rinvenire nidi di topi domestici in intercapedini delle pareti, intorno a condutture elettriche e talvolta anche negli elettrodomestici.
L’eventuale presenza è rintracciabile attraverso i suoi escrementi di colore nero, lunghi dai 5 ai 7 millimetri e larghi da 2 a 3 millimetri.
Il topo domestico mangia praticamente tutto prediligendo tuttavia cereali e semi delle graminacee. Si nutre anche di frutta, verdura, legumi, formaggi, carne ed insetti. 
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